mercoledì 2 luglio 2014

Di me e di come sono arrivata fin qui...


Questo è un post intimo, di quelli che senti di dover scrivere anche se in realtà non vuoi, perchè sai che scaverai troppo a fondo, dove per mesi non sei voluta o riuscita ad arrivare. Ma prima o poi il momento di dire basta e di buttare tutto fuori arriva, così...per stare meglio, per capire e forse guarire.

Questo post lo dedico a me e a tutti quelli che mi dicono che non capiscono le mie scelte, a volte non è semplice neanche per me. Si chiama istinto...

Anni fa, quando comunicammo a tutti che saremmo andati all'estero,  per scelta e non per "scappare" come molti oggi dicono di voler fare; negli occhi delle persone leggevo ammirazione e anche una punta d'invidia. Invidia per il coraggio di mollare tutto e ricominciare da un'altra parte. Un posto nuovo; sicurame
nte migliore di questo, pieno di possibilità, dove sicuramente si stava bene o almeno meglio di qua! Si, andate... partite, fate bene voi che potete. Questo ci dicevano.


E da un lato è stato così! A 25 anni, riuscire a mantenere un appartamento degno di questo nome, tutte le spese inerenti, arrivare a fine mese senza stress, fare viaggi, conoscere gente nuova di nazionalità diverse, vedere posti diversi, perdersi in stradine dai nomi impronunciabili e ritrovarsi, sempre... è stato bello. Una grandissima opportunità di crescita, di formazione e di tempramento. Lo consiglio a tutti!

Quello che non si dice, è che non è mica sempre tutto perfetto!

Ci sono quei giorni dove tutto va storto, e pur essendo in due ti servirebbe qualcuno che ti desse una mano, che ti dicesse "Non preoccuparti, ci sono io!" e invece... Gli amici, se ci sono, lavorano o sono fuori o hanno i loro problemi a cui pensare. Ci sono giorni in cui proprio quelle abitudini nuove e che tanto ti avevano affascinato all'inizio, ti fanno girare "le pale" all'infinito; come quella strana pratica di negarti con gentilezza infinita anche le cose più ovvie, e tu ti ritrovi anche a dover ringraziare. Ci sono giorni in cui ti fermi a riflettere su queste amicizie, su quanto in realtà ci si conosca poco, su quanto ti mancano la famiglia, gli amici storici e quando poi finalmente senti che con qualcuno si sta inziando ad andare oltre, a costruire un rapporto vero...ops, lui ti molla perchè il contratto è scaduto, ha avuto una nuova offerta a Timbuctu o ancora meglio, finalmente torna a casa! Perchè all'estero è così!

Ma va bene, va bene anche così... c'est la vie e non ci facciamo mica fermare da queste bazzecole! Però la tua corazza un pochino si indurisce, al prossimo ostacolo sei più freddo, preparato a non farti male, forse anche un pò prevenuto e così nel tempo, sempre un pizzichino in più!

Poi arrivano i figli, e allora cerchi davvero di ancorarti a quelle terre, a quelle persone e a quelle abitudini dove lei/lui getterà le fondamenta della propria vita. Ci provi, lo vuoi davvero, ma dentro di te una vocina continua a dirti "Ma sei sicura che vuoi che cresca così diversa da tutto ciò che conosci e che ti ha resa quella che sei?". E poi ti dici che vuoi insegnarle i valori veri, quelli sani, le cose importanti. Vuoi che conosca la sua famiglia, le sue origini e le senta sue. Un bel giorno però, la senti parlare al telefono con i nonni in un'altra lingua e non si capiscono. Le racconti della Befana e lei ti dice che non esiste, perchè i suoi amichetti a scuola non la conoscono. Ti dice che preferisce restare con A. ( o B o C che conosce da n giorni) piuttosto che una zia o un cuginetto e allora ti chiedi se è davvero questo che vuoi per tua figlia.

E non potevano mancare le batoste vere, quelle che ti segnano e ti lasciano tramortita, come perdere una piccola vita cercata da tanto, troppo tempo. In quei momenti ti senti davvero sola! Sola di fronte a un'infinita tristezza che non sai come colmare, sola nelle braccia del tuo uomo che in quel momento è più perso di te perchè non ti ha mai visto così tanto persa. Tutti quelli che conosci ti investono di parole; frasi fatte e non. Ti dicono "se vuoi sono qui" ed è quello il problema. Sono lì, non al tuo fianco, al tuo fianco non c'è nessun altro se non gli occhi tristi e preoccupati del tuo uomo, che quasi ha paura a toccarti e vorrebbe solo che tutto non fosse mai inziato. Parlare, cosa c'è da dire? Nulla che possa cambiare le cose, ma l'abbraccio di una persona cara, in quel momento più forte e lucida di noi... quello si che potrebbe riscaldarti il cuore.

Ma anche questo si supera, e passa. Va a fondersi con quello che sei e ti fa andare avanti a testa ancora più alta, perchè sei riuscita a superare anche quello e ti ributti a capofitto nel tran tran di tutti i giorni ancor più convinta di fare meglio, di vivere al massimo e intensamente ogni giorno. Guardi la tua famiglia e trovi la determinazione che pensavi perduta. Amiche, nuove ma con cui senti finalmente tanta affinità e decidi di lasciarti andare a questa possibilità, che ti farà bene... ed è così. Diversità, con tua figlia inizi a frequentare e conoscere persone che prima non avresti mai scelto per passarci un pomeriggio, figurarsi un we al mare! Lui, che ti riempie la vita di domande e di amore, e la tua famiglia lontana, da cui torni ogni volta che puoi per ricaricarti.

Trovi un equilibrio insomma, e sei felice!

Poteva durare? Certo che no! ;) Perchè se arriva la possibilità seria e reale di "TORNARE A CASA" cosa fai, non la prendi in considerazione? Noi l' abbiamo fatto, per mesi... lunghi mesi altalenanti e alla fine eccoci di nuovo qui a Roma, nella nostra casetta, nella nostra Italia con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. Credo di aver risposto a tutti i perchè che avevo lasciato in sospeso. Ovviamente questa è la mia storia personale... è come l'ho vissuta io, tutto qui!

Ora sono di nuovo in cerca di un equilibrio, ma nel frattempo a tenermi in bilico c'è tutto ciò che in questi anni mi è mancato, più l'abbraccio infinito delle persone a cui tengo di più... e sorrido
:)

8 commenti:

  1. Che bellissimi pensieri!
    Ben tornata!
    Un abbraccio

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  2. Che bel post...questa tua decisione di tornare a casa, alle origini, l'ho vissuta in una tua mail e ora ci ritrovo tutto.
    Bentornata tesora <3

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    Risposte
    1. Io, tra le pagine del tuo primo libro ho trovato tutto quello che mi mancava di casa e il coraggio di ammetterlo. Non vedo l'ora di leggere il secondo, manca poco alle vacanze :D

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  3. Antonella che bello questo post, dice molte cose che spesso nessuno racconta. Staccarsi dalle proprie radici non è mai facile,m a se devi per necessità provi a sopravvivere.
    Ma sopravvivere non è lo stesso vivere!!
    Mi unisco al tuo blog anche se so che potremo tenerci in contatto in un altro modo!
    Alessandra

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  4. Sono capitata per caso su questa pagina e per caso leggo questo bellissimo post in un momento della mia vita in cui sto valutando la possibilità di tornare alle origini! Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te per avermi lasciato questo commento, non sai quanto mi riempie di gioia sapere che la mia esperienza possa servire in qualche modo. In bocca al lupo per tutto! :)

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