"C’è stato un periodo della mia vita, non molto tempo fa, in cui mi sono trovata indifesa come un neonato. È stato un momento buio della mia vita, mentre avrebbe dovuto essere radioso. Ero incinta e immensamente felice, ma non lo era il mio corpo. Ero malata, non quel genere di malessere tipo “Non mi sento tanto bene”, si trattava invece di una malattia tipo: “Se non avessi grandi cose per cui vivere, preferirei morire”. Anche qualcuna di voi avrà sperimentato qualcosa di simile. Non potevo letteralmente tenere in stomaco una goccia d’acqua o un boccone di cibo. Mangiare mi faceva vomitare. Non mangiare mi faceva vomitare: vomitavo bile. Comunque, il punto è che stavo VERAMENTE male. A 4 mesi di gravidanza pesavo meno di quando avevo 16 anni (e tutti mi dicevano dietro “stecchino”). Mi cascavano i vestiti, invece di diventarmi stretti. Qualche volta riuscivo a tenere giù un pasto. Nel caso ve lo steste chiedendo, si chiama Iperemesi Gravidica, e solitamente non risponde a trattamenti medici o naturali. Cercammo di fare qualunque cosa che non fosse dannosa per il bambino, ma non funzionava niente. Nonostante il disagio fisico, le cicatrici emotive che ho subito per mano di chi amavo sono state molto più profonde.
Divenni talmente debole che a malapena riuscivo ad alzarmi dal letto. Avevo bisogno di aiuto anche per fare dieci passi fino al bagno. Dovevo fare la doccia seduta su uno sgabello e dovevo farmi aiutare a lavarmi. Anche alzare le braccia per lavarmi i capelli mi costava uno sforzo straordinario. Mi appoggiai completamente a mio marito.
Mio marito era davvero amorevole durante il giorno, ma le cose cambiavano di notte. Mi lasciava a letto, dicendomi che dovevo dormire, spegneva la luce e se ne andava. Io gli dicevo “Ma amore, non sono ancora pronta a dormire”, ma lui mi ignorava. Ero davvero confusa. A volte, magari sentivo che sarei riuscita a mangiare o bere un po’, e lo chiamavo perché mi portasse qualcosa. Di nuovo, mi ignorava. A volte faceva capolino, ma era solo per dirmi che dovevo dormire e che stavo “bene”. Ci sono stati dei momenti in cui mi sentivo davvero depressa. Proprio nel momento in cui mi sentivo tanto male e tanto infelice, mi mancavano le amorevoli braccia di mio marito. Spesso sentivo solo il bisogno di essere abbracciata e confortata. Niente, lui mi ignorava. Cominciai a chiedermi perché i miei bisogni fossero validi durante il giorno e non la notte. Certe volte la camera in cui mi lasciava era troppo calda o troppo fredda. Altre volte avevo un disperato bisogno di andare al bagno. In alcuni momenti la sofferenza in tutto il mio corpo diventava insopportabile. Altre volte ero solo spaventata e mi sentivo sola. Purtroppo, non importa cosa sentissi o di cosa avessi bisogno, mio marito mi ignorava.
Rimpiangevo ardentemente la mia indipendenza, odiavo aver bisogno degli altri anche per le più piccole cose, ma per il momento non c’era niente che potessi fare se non chiedere più aiuto, se non altro per riuscire a restare viva e a far vivere il nostro bambino. Ero così ferita e confusa. Piangevo lacrime amare, da sola al buio. Una notta, sentii mia suocera parlare con mio marito. Gli diceva “E lasciala piangere. Deve imparare. Non farti manipolare da lei, in realtà non ha bisogno di niente. Continua così e vedrai che vincerai.” Vincere? Precisamente cosa avrebbe vinto, e a che prezzo?
Alla fine, persi ogni fiducia in mio marito. Me ne stavo distesa a letto, affamata, avevo caldo, avevo freddo, mi sentivo ferita, e/o solo molto triste e sola. Smisi di chiedere aiuto. Tempo dopo sentii mio marito vantarsi di avermi “addestrata”. Così ero diventata un animale. Perché aveva deciso lui quali dei miei bisogni e sentimenti fossero validi e quali no? Perché andava bene per lui essere un marito amorevole durante il giorno, parlarmi e aiutarmi, ma di notte si aspettava che i miei bisogni di colpo dovessero cessare? Sapevo che non sarei più stata in grado di credere pienamente in lui o di aprirgli di nuovo il mio cuore.
Nel periodo più buio della mia vita, le persone che amavo di più mancarono nello starmi vicino. I miei bisogni non erano grandi, si trattava di cose che avrebbero abbisognato di pochissimo tempo o sforzi, ma che rivestivano una grande importanza per la mia salute fisica ed emotiva. Sono stata trascurata. Se volete potete chiamarli abusi.
Fortunatamente, si è trattato di un breve periodo della mia vita. Sfortunatamente ci sono moltissime vittime di questo tipo di negligenza, e anche di peggiori. Sono molto più inermi di me. Sono i bambini. Dolci, innocenti bambini. Hanno dei genitori amorevoli che li amano davvero con tutto il cuore, ma che sono vittime di credi e consigli che (di solito) inconsapevolmente mettono il bambino a un livello più basso degli animali. Libri e consigli di amici o familiari continuano a ripetere fino alla noia ai genitori “lascialo piangere”. Di solito viene chiamato CIO (cry-it-out: fallo piangere) o “pianto controllato”, anche se il già errato concetto di pianto controllato è spesso incompreso e modificato, diventando “Ho lasciato piangere mia figlia per 2 ore e finalmente si è arresa e non è più stata la stessa per due settimane”.
Ci si aspetta che tutti i bisogni di inermi bambini cessino immediatamente quando l’orologio segna una certa ora. L’istinto di piangere che Dio/la Natura ha dato loro e che esprime dei veri bisogni fisici ED emotivi vengono ignorati, o tacciati di essere manipolazione oppure di non essere “veri” bisogni. Ma perché? Se un adulto malato o un anziano venissero trattati in questo modo ne soffrirebbero profondamente, e la persona che si sarebbe dovuta prendere cura di loro finirebbe in prigione.
Perché i bambini vengono trattati da meno che umani? Perché dovremmo insegnare ai nostri figli che non ci saremo per loro? Perché dovremmo selezionare e scegliere quali bisogni sono “reali” e quali non lo sono, perché il nostro lavoro di genitori dovrebbe improvvisamente cessare di notte? Solo perché sono stati nutriti e cambiati, non significa che stiano “bene”. Hanno solo i loro istinti. Per quello che ne sanno, potrebbe esserci un predatore appostato pronto a mangiarli! I bambini sono stati programmati da Dio/la Natura per voler stare vicini a noi per preservare la propria incolumità e per il loro sviluppo. Sappiamo quanto il contatto umano sia essenziale per lo sviluppo del cervello di un bambino, ma neghiamo loro il naturale piacere di questo contatto. Li chiudiamo al buio e anche se canticchiamo, li accarezziamo, e diciamo loro “va tutto bene, tesoro”, quando ce ne andiamo dalla camera e li lasciamo al buio da soli possono avere freddo, caldo, sentirsi non confortati, con qualche dolore, o solo pieni di paura e solitudine! Perché tutto questo dovrebbe essere sbagliato? “Fallo piangere” o “pianto controllato” è solo negligenza con un altro nome.
Gli scienziati di ogni dove conoscono le conseguenze a breve e a lungo termine di questi cosiddetti “metodi”, che sono davvero enormi. Anche molti genitori istintivamente sanno queste cose. Alcuni genitori ascoltano questi istinti, e altri ascoltano persone come mia suocera che dice “Ma lasciala piangere. Deve imparare. Non farti manipolare da lei, in realtà non ha bisogno di niente. Continua così e alla fine vincerai.” Di solito queste persone hanno buone intenzioni. Non lo fanno per danneggiare il bambino, ma è quello che in realtà che stanno facendo. Potete dire tutto quello che volete. Dite: “Io lascio piangere mio figlio, e sta bene”. Non vi credo. Credo che stiate ammaestrando vostro figlio come un animale. Credo che i vostri bambini si siano arresi. Non hanno magicamente imparato ad “autoconsolarsi”, solo immaginano che vi faccia schifo fare i genitori di notte. VOI sarete vecchi un giorno, o vi troverete in una situazione di bisogno, forse anche prima di allora. Vedrete come ci si sente se altre persone vi dicono cosa provate o cosa non provate, e come esprimerlo. Vedrete come ci sente se i vostri sentimenti vengono ignorati e trovano accoglimento solo i bisogni che LORO ritengono validi. Vedrete come ci si sente ad essere trattati ancora meno degli animali, persone da addestrare. Qualcuno che deve perdere, così loro possono vincere. Un bambino ha ancora meno capacità di capire queste cose, così la prossima volta che il vostro bimbo inerme piange, ricordate che sta piangendo per un motivo. Anche solo essere abbracciato è un BISOGNO reale. Se vi è mai capitato di vedere cosa succede ai bambini negli orfanotrofi stranieri che non vengono mai presi in braccio o a cui nessuno parla mai, capirete l’incredibile importanza del contatto umano. È così semplice…
Potrei proseguire per giorni con altri milioni di motivi, ma vi lascio con solo alcune risorse, e un semplice avvertimento. La prossima volta che sentirete dire “Lascialo/lasciala piangere”, pensateci due volte. Non vi pentirete mai di esserci per vostro figlio.
Edit: Mi è stato fatto notare che ho condannato CIO/sleep training senza aver offerto delle alternative. Ma i link qui sotto sono spariti? Comunque, ne aggiungo altri:
Pinky McKay ha fatto un eccellente lavoro di riassunto dei reali danni che il “pianto controllato” può causare. Questo è un must da leggere sull’argomento! http://www.naturalchild.org/guest/pinky_mckay.html
Il dr. Sears è un’altra grande fonte. Se avete un bambino con problemi di sonno, o volete semplicemente saperne di più sul sonno dei bambini in generale, dategli un’occhiata! http://www.askdrsears.com/html/7/T070100.asp
La Soluzione del Sonno Senza Pianti: http://www.pantley.com/elizabeth/books/0071381392.php
Molti begli articoli sul sonno: http://www.naturalchild.org/articles/sleeping.html
Sentitevi liberi di commentare! In questo momento sono abbastanza stanca, ma è difficile trovare il momento in cui sono riposata E ho tempo di scrivere
***ATTENZIONE! Molto importante. Voglio chiarire che la storia sopra raccontata è vera solo per metà e le ho dato una diversa angolazione che facesse riflettere. Purtroppo sono stata davvero molto malata e inerme, ma mio marito non mi ha MAI trascurata o maltrattata in nessun modo. Ho voluto far sì che le persone potessero riflettere. Se qualsiasi altra persona (malata, ferita, anziana) fosse stata trattata nei modi descritti, tutti ne sarebbero stati disgustati. Il fatto che i bambini vengano “addestrati” in questo modo prova che i bambini sono ancora visti meno di persone, come esseri inferiori con bisogni e sentimenti non validi, anche se chi se ne prende cura probabilmente non si rende conto di cosa sta facendo.
Voglio aggiungere inoltre che se un genitore sta per raggiungere il “punto di rottura” e deve mettere giù il bambino in un posto sicuro e lasciare brevemente la stanza per riprendere il controllo di sé, questo è MOLTO diverso. Ciò è essenziale per prevenire un break mentale del genitore ed eventuali danni al bambino. Non sentitevi colpevoli se vi trovate in momenti come questo. Si tratta di una situazione completamente diversa rispetto a lasciare il bambino piangere, urlare, persino vomitare da solo al buio in una sorta di regolare piano di “addestramento”.
Traduzione di Chiara Pagliarini.
Link al testo originale: http://womanuncensored.blogspot.com/2009/12/just-let-her-cry.html
Tutto quello che son riuscita a fare dopo è stato stare ad osservarla mentre dormiva beata attaccata al mio dito, vabbè... è durata solo 15 minuti, ma sono stati i 15 minuti più dolci della mia giornata!
Vi abbraccio...
l'ho letta anche io questa pagina, pochi giorni fa.........
RispondiEliminacommozione....
baci a te e a serena
fenicia
Anche io l'ho letta in gol e m'ha fatto davvero considerare le cose da un'altra prospettiva
RispondiEliminaBacio Fra
non l'avevo letta, però mi sono commossa..condivido..tutto..grazie Nelly di averla pubblicata. Vado a stringere i miei bambini ancora di più di quanto li ho stretti prima
RispondiEliminaBellissimo, come il tuo blog!
RispondiElimina